martedì 20 ottobre 2015

INTERVISTA A MR. FARINA

Atessano, nato nel 1973, sposato con la sig.ra Angela e padre di due figli, Nicola di 8 anni e la piccola Anthea di appena un anno, Gabriele Farina è uomo di calcio a 360°. Una carriera precocissima iniziata ad appena 16 anni nel 1989 e conclusasi nel 2013 a 40 anni suonati. 24 stagioni di fila nel ruolo di centrale di centrocampo, 869 partite giocate tra Serie D, Eccellenza e Promozione, sei casacche indossate (Atessa, Casolana, Guardiagrele, Val di Sangro, Real San Salvo) per finire la carriera al Real Montazzoli. Proprio a Montazzoli, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, inizia nel 2013 la carriera di allenatore. Appena due le stagioni in panca del nostro, ma sufficienti per farsi notare ed apprezzare. Quest'estate la nostra dirigenza mette gli occhi proprio su di lui, giovane, motivato e diciamolo pure, anche dalle modeste pretese economiche, il che non guasta in tempi di crisi. 
Domanda) Come mai proprio Casalbordino? Risposta) "Perché amo le emozioni forti ed una piazza come Casalbordino era ed è in grado di trasmetterle. In zona rappresenta, Vasto a parte, una piacevolissima eccezione, visto che il calcio dilettantistico è ormai in difficoltà un po' dovunque. Il patron Santoro poi ha contribuito a trasmettermi entusiasmo e voglia di fare". 
D) Qual'è il tuo modulo di gioco preferito e come giudichi la nostra rosa? R) "Dato che la mia filosofia prevede sempre la ricerca nell'imporre il gioco agli avversari mi ispiro al 4-3-3, ma quando le circostanze lo richiedono non ho problemi nel passare ad un 4-4-2. In ogni caso fondamentale è essere propositivi. Santoro, per quel che riguarda la rosa, mi ha accontentato in tutto e per tutto e non posso certo lamentarmi. Siamo rimasti d'accordo che a Natale avremmo dato un'occhiata alla classifica ed avremmo deciso di conseguenza se intervenire o meno sul mercato". 
D) Le formazioni vincenti nella storia sono quelle che si recitano a memoria e anche noi ci stiamo avviando su questa strada visto che da tre turni stai schierando la stessa squadra. Sei d'accordo? R) "Assolutamente sì. Sono un fautore della stessa formazione. Occorre dare un segnale di continuità. Soprattutto quando si è cambiato tanto come nel nostro caso, è fondamentale insistere su un blocco base in modo da creare la giusta intesa tra i giocatori che arriva solo giocando ripetutamente insieme. La squadra base è cambiata praticamente per la metà, 5/11esimi, e molti di questi ragazzi sono alla prima esperienza di un campionato impegnativo come quello di Promozione. Più si gioca continuamente insieme e più si perfezionano certi automatismi alla base delle prestazioni". 
D) Diamo un'occhiata più da vicino ai ragazzi, reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa, nuova per tre/quinti e parliamo del portiere. A inizio stagione le scelte sembravano altre. R) "Vero, ma abbiamo dovuto fare i conti con la realtà. Con Alessio Canosa, quasi mai presente per problemi di lavoro e con Paolucci subito infortunato, siamo dovuti correre ai ripari e per fortuna è arrivato Forlani, un trentacinquenne dalla grande esperienza che ha debuttato con noi sin dalla prima di Campionato. Dietro schieriamo ben due fuori quota. Rossi, laterale destro, molto offensivo che accompagna bene l'azione, ma che deve crescere sul piano difensivo e Frangione, un centrale che sino alla scorsa stagione giocava negli Allievi e che appare un predestinato se solo riuscirà ad affinarsi tecnicamente. Per il resto molto concentrato e reattivo dà già buone garanzie. Cosa dire poi di  Colanero e Lombardozzi? Il primo, grazie anche al lavoro fatto in allenamento sulle palle inattive, si è scoperto addirittura bomber implacabile, oltreché, e lo si sapeva già, eccellente difensore. Il secondo non lo scopro certo io, uno stantuffo sulla fascia sinistra. Senza contare un certo Massimo Di Sante che nel prosieguo della stagione si rivelerà sicuramente molto prezioso". 
D)Passiamo al centrocampo. R)"Comincerei da Di Pasquale, giocatore imprescindibile, il nostro metronomo di centrocampo; eccellente anche il rendimento di Del Giango, il terzo fuori quota, tatticamente intelligentissimo; quanto agli esterni Berardi e Stango, due acquisti indovinati, giocatori di categoria superiore. Sono molto contento anche delle prove dei vari Erragh e Fabiano, non dimenticando anche l'apporto che potrà dare Molisani se e quando dovesse tornare disponibile in rosa dopo l'assenza per lavoro". 
D) Finiamo con l'attacco. R) " Della Penna e Sputore sono eccellenti giocatori e si completano a vicenda. Loris è un genio. Oltretutto lo vedo anche disponibile al sacrificio, rientrando spesso a dare una mano a centrocampo. L'unico appunto che posso muovergli è una certa irruenza nello scattare sul lancio dei compagni, finendo così spesso in fuorigioco. Deve capire che in Promozione i tempi sono diversi. Soprattutto quando si è poco oltre la linea di centrocampo, con quaranta metri da coprire, è inutile e controproducente cercare l'anticipo a tutti i costi. Meglio lasciare quel metro di vantaggio al difensore che può essere poi recuperato che non vanificare tutta l'azione. Domenica mi ha chiesto il cambio per una sospetta pubalgia. Speriamo che gli accertamenti ci smentiscano. Quanto a Sputore, le sue qualità non si discutono. Peccato che si sia di nuovo infortunato (anche in questo caso incrociamo le dita) perché nel suo caso, con la sua conformazione fisica, il recupero è sempre più lungo e problematico. A completare il reparto offensivo poi speriamo nella crescita di Marchioli e nel recupero di De Biase". 
D) Un tuo giudizio su questo inizio campionato e sulle nostre prospettive? R) " Mi sembra che regni un grande equilibrio non essendoci una squadra ammazzacampionato. Alla fine la differenza sarà fatta da chi commetterà meno errori. Quanto a noi esprimiamo un bel gioco, credo, unendolo ad una buona capacità realizzativa, ma subiamo ancora troppo dietro. Se sapremo limare questi difetti potremo toglierci delle belle soddisfazioni e puntare perché no anche alla zona play-off". 
D)A proposito di errori dietro, l'ultima partita con la Torre Alex è stata emblematica. Un secondo tempo, poi da dimenticare. R)" Tutto vero. La partita ci è cominciata a sfuggire di mano quando abbiamo subito il primo goal di Niang. Impossibile prendere gol così, a prescindere che l'arbitro abbia fischiato o no. Nel 2° tempo poi , pur in superiorità numerica, non abbiamo saputo gestire la palla, è subentrata l'ansia di prestazione ed abbiamo rovinato tutto. Occorre mantenere sempre alta la concentrazione e questo è un aspetto mentale su cui il Mister può intervenire fino a un certo punto. L'esercizio deve  partire dai giocatori. Speriamo si adeguino in fretta". 
E con questo auspicio, ci salutiamo dandoci appuntamento alle prossime prove. 
(a cura di Giustiniano Genovesi)

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