Non me ne vogliano tutti gli altri ragazzi della rosa del Casalbordino, ma dovendo fare una scelta per l’uomo copertina di questo 2014 appena finito, questa non poteva non ricadere su Loris Della Penna.
Il ventiseienne di Monteodorisio si è conquistato a suon di reti e di prestazioni maiuscole questo diritto ed è giusto dargliene merito.
Arrivato al Casale nel dicembre del 2013, grazie ad una geniale intuizione del patron Santoro, Loris è entrato subito nel cuore di dirigenti, compagni di squadra e tifosi dando un apporto determinante alle sorti giallorosse: ben 30 i gol segnati in questo anno solare (18 la scorsa stagione più 12 in queste prime 14 giornate di campionato.......a cui vanno aggiunti 7 gol in coppa) con una media realizzativa di tutto rispetto e senza contare i numerosi assist al servizio della squadra. Cambiano i compagni di reparto, l’anno scorso Di Matteo quest’anno Sputore, anche con caratteristiche tecniche diverse (il primo più manovriero, il secondo più statico) non cambia il feeling del nostro con le porte avversarie.
Ci incontriamo per questa chiacchierata nel suo bar di Monteodorisio, il mitico bar Cascione, dove scopro l’altra faccia di Loris, quella del barista a tempo che deve dividersi tra l’impegno dietro un banco e quello sul campo di gioco. Iniziamo la nostra conversazione partendo dai suoi esordi.
Domanda: Luogo e data di nascita please e trafila calcistica.
Risposta: Sono nato a Lanciano il 2 luglio del 1988 (segno zodiacale del cancro) anche se ovviamente la mia “patria” è Monteodorisio. Ho iniziato abbastanza tardi a giocare, verso i 10 anni, a causa di un problema al cuore e di un intervento che dovetti subire all’età di 5 anni. La mia prima stagione in prima squadra risale al 2004-05 quando a 16 anni iniziai con il San Salvo in Promozione totalizzando 4 reti ed alcune presenze. Nel 2005 poi il passaggio al Cupello dove sono rimasto per 6 stagioni sino al 2011. Durante questo lungo periodo (5 stagioni in Promozione e l’ultima in Eccellenza) sono stato per 3 volte capocannoniere ed eletto una volta miglior giovane d’Abruzzo per la categoria. Nel 2011 passo al Vasto Marina in Eccellenza, ma una fastidiosa pubalgia mi blocca per tutta la stagione facendomi saltare un anno intero. Nel 2012, ristabilitomi, vado alla Vastese in Promozione dove realizzo 15 reti contribuendo alla vittoria in Campionato ed al salto in Eccellenza. Quindi nell’estate 2013 torno al Vasto Marina, ma l’esperienza dura poco e a fine anno, dopo aver conosciuto Santoro, decido di accasarmi al Casalbordino.
D- Cosa ti ha convinto a venire da noi?
R- L’incontro con Santoro è stato determinante. La sua serietà e il suo calore umano sono stati per me importantissimi. Non ho mai conosciuto un dirigente come lui con queste caratteristiche. Lui mi ha praticamente adottato ed io lo considero un fratello maggiore: fintanto che ci sarà lui alla guida della Società posso tranquillamente promettere che rimarrò legato al Casalbordino. Senza contare poi l’affetto e l’incoraggiamento continuo che ricevo dai nostri splendidi tifosi: sono per me uno stimolo a fare sempre meglio. Io sono un ragazzo che ha bisogno di sentirsi stimato: più ricevo e più sono in grado di dare e a Casalbordino ho trovato l’ambiente ideale, qui mi sento a casa mia.
D- Parliamo della stagione in corso. Un tuo giudizio sulla guida tecnica di Mr. Carbonelli. Pregi e difetti del Mister.
R-Il giudizio non può che essere positivo anche alla luce del primo posto in classifica. Come pregio maggiore sottolineerei il suo carattere buono ed accomodante. Almeno per me non c’è nessun bisogno di caricare i giocatori oltre misura trasmettendo tensione ed ansia. Io ne ho già troppa di mia. Ecco mr. Carbonelli è bravissimo in questo, nell’approccio psicologico. Questo che per me è sicuramente un pregio può però qualche volta trasformarsi in difetto: ogni tanto farebbe anche bene ad usare un po’ più il bastone nei nostri confronti ( e lo dico contro i miei stessi interessi). Dal punto di vista poi tecnico, nonostante sia alla sua prima vera stagione come allenatore in prima, ha già maturato una buona esperienza come secondo nei campionati superiori ed ha sicuramente ottimi margini di miglioramento. “Legge” bene le partite ed i suoi cambi sono quasi sempre indovinati.
D-Cosa pensi dei recenti movimenti in rosa? Alcuni giocatori (leggi Ottaviano, Mirolli e Fiermonte)si sono accasati altrove suscitando molta rabbia nei tifosi, altri sono arrivati in loro sostituzione e si spera rendano bene. Il gruppo come l’ha presa?
R- Premesso che mi riesce un po’ difficile parlare di questa storia essendo anche amico di qualcuno di loro, non posso astenermi dal dire che tempi e modi sono stati sbagliati. Ci sono rimasto male.Ci sta che si possano ricevere delle offerte, anch’io sono stato contattato da un club, ma bisognerebbe darne subito notizia alla società e cercare con essa un percorso comune. Quanto al gruppo penso che questi fatti lo abbiano caricato e responsabilizzato ancora di più. Se è vero che sono andati via giocatori importanti è altrettanto vero che i sostituti sono di prim’ordine: gente come Colanero, De Cillis, Marino è di categoria superiore e sono certo che non faranno rimpiangere chi non c’è più.
D- Alla ripresa, l’11 gennaio, andremo nella tana del Palombaro per uno scontro diretto che dirà molto sullo spessore del Casalbordino. Che partita sarà?
R-Sicuramente difficile sia per le condizioni del campo che è in ghiaia e sarà pesante per via della stagione sia per l’ambiente che troveremo (tifosi caldi usando un eufemismo) sia per il valore tecnico della squadra. Nonostante le chiacchere che sento in giro, anche loro si sono rinforzati prendendo un paio di validi elementi, per cui non vanno sottovalutati. La concentrazione sarà fondamentale. Ad ogni modo dobbiamo andare lì per i tre punti. Su questo non si discute.
D- Facendo un passo indietro nella tua storia personale c’è stato un momento in cui hai rimpianto di non aver fatto un’altra scelta?
R- Si nel 2011, subito dopo la fine della storia con il Cupello. Avevo ricevuto una proposta interessante dal Casalincontrda, vicino Chieti, squadra da sempre in Eccellenza. Rifiutai per la distanza che mi avrebbe penalizzato sia a livello affettivo che a livello di conduzione del bar. Avessi accettato avrei avuto sicuramente un palcoscenico diverso e maggiori possibilità di farmi notare. Ma va bene così.
D- Qualcuno ti critica perché certe volte in partita esageri nel dribbling e sei un po’ egoista nella gestione della palla. Come rispondi?
R- Si è vero, lo sono un po’ ma questo egoismo appartiene al ruolo della punta. Solo chi ha giocato in questo ruolo ed ha lo scopo di segnare reti può capire certi atteggiamenti. Il goal è come una droga, segnata una rete non puoi fare a meno di provare a segnarne un’altra. Anche se a mia discolpa devo dire di non avere mai perso di vista in ogni partita l’obiettivo principale che è quello della vittoria di squadra.
D- Speri ancora nel titolo di capocannoniere quest’anno?
R-Certo che si….
D- anche se hai sei reti di distacco da Vasiu?
R- C’è ancora tutto il girone di ritorno…
D-Una promessa personale ai nostri tifosi in caso di Promozione?
R-Canterò “Rose rosse per te” in dialetto odorisiano.
(intervista a cura di Giustiniano Genovesi)